Audio 07
Il piano superiore è occupato per la sua intera lunghezza da un ampio corridoio di armamento con copertura a volta, lungo il quale si trovano, alternate alle postazioni dei cannoni, stanze cieche adibite al deposito di cartocci o cariche di lancio (involucri contenenti polvere da sparo) e proietti.
Sul soffitto del corridoio c’erano grandi tubature per l’aerazione, di fondamentale importanza durante i tiri, lampade elettriche per l’illuminazione e, in corrispondenza di ogni accesso ai pozzi d’artiglieria, ancora oggi si trovano dei grandi anelli d’acciaio, che servirono a facilitare le manovre di montaggio dei cannoni grazie a un sistema di scorrimento di grosse funi.
Se i soldati accedevano alle torri corazzate tramite delle brevi scale in cemento, i proietti, invece, seguivano un percorso particolare studiato appositamente.
Una volta raggiunta la palazzina con il carrello proveniente dalla polveriera, le munizioni venivano sollevate dai montacarichi fino al piano superiore, dove venivano riposte su un altro carrello che percorreva il corridoio per distribuire il materiale.
Infine, i proietti da 149mm raggiungevano i cannoni con un meccanismo a catena che funzionava come un nastro trasportatore dotato di un porta proietti detto “cucchiaio”. Attraverso una manovella si azionava il meccanismo e la munizione raggiungeva la postazione del cannone.
Accanto alle scale di accesso alle torrette si vedono inoltre delle nicchie con dei fori, che erano con tutta probabilità delle tubature acustiche per la comunicazione con il piano più alto.