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La copertura del forte, costruita con cemento armato spesso 2,5 m, era stata progettata per resistere ai medi calibri e quindi non era abbastanza resistente per sopportare il peso dei colpi austriaci, sempre più possenti. Il tetto del Corbin presenta sei grandi fori, detti “pozzi”, in cui si trovavano i cannoni coperti dalle cupole girevoli, e un foro più piccolo, al centro, che costituiva la torretta a scomparsa dell’osservatorio di tiro, da cui l’ufficiale di tiro controllava gli esiti delle cannonate e decideva le eventuali correzioni.
Il Forte Corbin era dotato di sei cannoni da 149/A, cioè di acciaio, con un calibro di 149,1mm e un peso di 66 quintali. La canna era lunga 5,4 m ed aveva la rigatura sinistrorsa da 48 o 36 righe, fuoriusciva dalla cupola e poteva essere alzata o abbassata a seconda della direzione di tiro (brandeggio -10° + 35°).
La gittata minima era di 3,4km e la massima 14,2 km, e il proietto pesava 37kg. I cannoni erano protetti da cupole corazzate di tipo ‘Armstrong’ dalla forma schiacciata e poco sporgente.
Questa tipologia di cupola era in acciaio, aveva un diametro di circa 5m e pesava 180 quintali; era composta da tre spicchi che venivano assemblati sul posto ed era spessa circa 16 cm. Cupola e cannone potevano girare a 360° grazie a un meccanismo di rotazione dotato di rulli e rotaie.
L’intero complesso aveva un peso di 100 tonnellate. I cannoni del Forte Corbin furono asportati nell’estate del 1915 in seguito al disastro del Forte Verena, che aveva evidenziato l’inadeguatezza dei forti italiani a resistere alla potenza distruttiva dei proiettili austriaci. I comandi decisero quindi di asportare i cannoni, che furono portati in luoghi più sicuri e mimetizzati mentre sul tetto del Corbin, al posto delle canne, vennero posizionati dei tronchi d’albero per ingannare le vedette austriache e far credere che il forte fosse ancora armato.
Questo inganno probabilmente funzionò, visto che il forte continuò ad essere preso di mira dalle artiglierie come se potesse ancora nuocere. In particolare, il 15 maggio 1916, durante l’avanzata delle truppe Austro-Ungariche, il forte fu colpito da 57 colpi di mortaio da 38cm chiamato "Barbara" posizionato a quota 1395 slm. in zona Dorsali di Costalta, che dista circa 13 km. Le cupole furono smantellate alla fine degli anni Venti, quando lo Stato dispose l’abbandono della fortezza.