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Le dimensioni ridotte del cunicolo che dà accesso all’osservatorio di valle fanno dedurre che la statura media degli uomini del XIX secolo fosse notevolmente inferiore a quella odierna. Sul primo tratto di pavimento si possono osservare particolari impronte: si tratta della tipica calzatura di un soldato, uno scarpone borchiato di cui è stato ritrovato un tacco, ora conservato nella mostra di reperti allestita all’interno della palazzina comando.

Attraverso questo passaggio i soldati potevano raggiungere l’osservatorio o proseguire dritti verso la trincea scoperta.

L’osservatorio, realizzato a strapiombo sulla valle dell’Astico, consiste in due vani comunicanti: quello di destra era il vero e proprio osservatorio con tre finestre che ricordano le feritoie medievali (piccole verso l’esterno per essere meno visibili, più grandi all’interno per permettere al soldato di affacciarsi comodamente anche armato).

Da questa postazione si vedono, al di là della valle, Monte Cimone e i paesi di Tonezza, Luserna e Valdastico. Questa zona,dopo il maggio 1916, fu occupata dagli Austriaci e perciò fu tenuta sotto controllo per capire le mosse degli avversari.

Il vano a sinistra era probabilmente un gabinetto, poiché presentava tre fori sul pavimento ora richiusi per motivi di sicurezza; dalle sue finestre si vede la zona sud della Val d’Astico con il paese di Arsiero.

osservatorio sulla Val d’Astico
Osservatorio sulla Val d’Astico.

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