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Angolo di raccordo gallerie e linea per carrelli portaproiettili
Angolo di raccordo gallerie e linea per carrelli portaproiettili.

La Polveriera del Forte Corbin, chiamata anche “Santa Barbara”, era un grande deposito sotterraneo per lo stoccaggio di polveri esplosive, munizioni e micce detonanti. Il locale fu realizzato sotto molti metri di roccia per motivi di sicurezza.

Era fondamentale che questa particolare area fosse al sicuro da eventuali esplosioni esterne, fulmini e spostamenti d’aria che potessero provocare un incendio o peggio l’esplosione del materiale contenuto. Per questo motivo la polveriera presentava un unico ingresso a forma di 'S' in modo che l’entrata, non essendo diretta, risultasse più riparata.

La porta d’accesso ai vani era inoltre dotata di un ingegnoso sistema di chiusura anti gas. Grazie a questi accorgimenti, nonostante i numerosi bombardamenti subiti, la struttura non fu danneggiata. L’interno è formato da due grandi stanze comunicanti tra loro per un totale di 106 m2.

Il pavimento è solcato da alcune canalette per lo scolo dell’eccessiva umidità che avrebbe compromesso l’integrità delle polveri. Per diminuire questo pericolo e favorire il ricambio dell’aria, era stato creato un sistema di aerazione che aveva sbocco in un camino ancora visibile sul soffitto della stanza di destra.

Per quanto riguarda l’illuminazione del deposito, per evitare scintille e conseguenti esplosioni, non si fece uso della corrente elettrica come nel resto del forte, ma si ricavarono alcune nicchie dove poter collocare apposite lampade a olio. L’interno della polveriera è originale dell’epoca ed è estremamente curato: sassi scalpellinati e accuratamente fugati, stanze con copertura a volta e porta decorata con un arco di mattoni in cotto richiamano lo stile decorativo tipico del Forte Corbin, progettato per essere non solo una macchina da guerra, ma un’opera architettonica modello.

Dalla porta della polveriera partiva un binario su cui scorreva un carrello per il trasporto delle munizioni verso la casamatta e le riservette. La manipolazione delle polveri per il confezionamento di particolari cariche avveniva all’esterno, in due locali coperti ma non chiusi che si possono intravedere sul lato destro del camminamento sottocosta.

Ingresso della polveriera lungo il camminamento sottocosta
Ingresso della polveriera lungo il camminamento sottocosta.

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