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Sul vasto piazzale d’ingresso del Forte Corbin si apriva un grande cancello affiancato da alte mura che, con una lunga ringhiera, proseguivano fino all’altro capo del territorio della fortezza e la circondavano. Su tale spiazzo si affaccia la palazzina per l’alloggio dei comandanti, luogo di comando e sede del corpo di guardia. L’edificio, costruito a debita distanza dalla casamatta operativa per ragioni di sicurezza e al riparo dai colpi nemici, presentava sul tetto una mitragliatrice in cupola blindata a scomparsa per la difesa della zona circostante.
L’organizzazione e l’attività dell’intera fortezza e in particolar modo della batteria di cannoni dipendevano da questa sede, dove avvenivano le operazioni burocratiche e gestionali, come il controllo di chi entrava e chi usciva, l’invio e la ricezione della posta, l’arrivo e la partenza di carichi di merce, le comunicazioni esterne e altre operazioni analoghe.
La palazzina ha pianta rettangolare ed è disposta su due piani per un totale di otto stanzoni comunicanti e non prevedeva la presenza di servizi igienici che invece si trovavano all’esterno, in una cabina in muratura. Accanto alla casamatta di comando si trovava una tettoia che veniva usata per il deposito dei proiettili scarichi.
Al centro del cortile, invece, arrivava una teleferica proveniente dalla valle, poi completamente smontata nel dopoguerra. La teleferica era di enorme utilità perché, unendo pianura e montagna, permetteva di trasportare materiali e rifornimenti in poco tempo e in modo diretto. Secondo i racconti del Tenente Antonio Longo, presente al Corbin tra il 1915 e il 1916, talvolta sulla teleferica saliva anche qualche militare per andare sul fiume Astico a pescare i marsoni.
Da questo piazzale d’entrata ha inizio un camminamento che raggiunge diverse zone della fortezza, conducendo fino alla batteria di cannoni. Il percorso è affiancato da un’enorme parete ricavata nella roccia, che proteggeva i passanti dai proiettili provenenti da nord, i quali sarebbero caduti in valle (a sud) senza colpire direttamente i soldati.